L'energia dai rifiuti

Enel ed Ecoprogetto puntano a consolidare e migliorare l’esperienza maturata in questi anni portando a pieno a regime l’operatività del processo di co-combustione del CSS nella centrale di Fusina con l’obiettivo comune di incrementarne il consumo e raggiungere così il quantitativo massimo annuo di 70.000 tonnellate previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
L’accordo siglato nel dicembre 2012 fa seguito alla positiva esperienza di sperimentazione avviata nel 2007, conclusa nel 2008 con l’ottenimento dell’Autorizzazione Integrale Ambientale, e proseguita con una prima convenzione triennale che ha permesso di ottenere risultati eccellenti. Poi il consolidamento del rapporto ha portato alla valorizzazione di circa 60.000 tonnellate all’anno, continuando tutt’ora.
Il lavoro condotto sino ad oggi rappresenta ancora un’esperienza unica di successo nel panorama italiano ed ha permesso di dare una alternativa concreta, efficace e di forte valenza ambientale al conferimento dei rifiuti in discarica.
Grazie all’accordo tra Enel ed Ecoprogetto, 60.000 tonnellate annue di CSS derivato dai rifiuti urbani residui, equivalenti ai rifiuti prodotti da 150.000 persone del veneziano, sono diventate una vera e propria risorsa per il territorio.
“La centrale Enel di Fusina – ha sottolineato Gianfilippo Mancini, Direttore della Divisione Generazione di Enel, in occasione della firma dell’accordo – è l’emblema della sostenibilità. Grazie alla collaborazione con Ecoprogetto Venezia ed alla forte condivisione degli obiettivi del progetto con tutte le istituzioni locali – ha proseguito Mancini – Enel può proporre un modello di sviluppo in grado di assicurare energia a prezzi competitivi, il pieno rispetto dell’ambiente e una soluzione innovativa ed originale al problema dello smaltimento dei rifiuti.”
Adriano Tolomei, in occasione della sottoscrizione dell’accordo, siglato nel gennaio 2013, dichiara che il rinnovo contrattuale garantisce una continuità della positiva collaborazione iniziata nel 2008, nel rispetto tra l’altro di una sempre maggiore attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, che non dovranno essere trasportati per chilometri per raggiungere l’impianto finale di destinazione. Auspica che il modello di collaborazione tecnica avviato e sperimentato con successo nell’area veneziana possa fungere da “modello pilota” per future iniziative di analoghe collaborazioni.
“Questo accordo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che il nostro sistema di smaltimento è assolutamente virtuoso”, ha dichiarato per l’occasione il Direttore Generale di Veritas, Andrea Razzini. “La trasformazione del rifiuto secco in cdr, unito a una buona raccolta differenziata, fa sì che nel nostro territorio sia stato praticamente azzerato il ricorso alla discarica. Inoltre, questo sistema è in grado di contenere le tariffe e di liberare il territorio veneziano da affanni e preoccupazione ambientali e sociali – che invece, come dimostra la cronaca, molti altri hanno – legate al problema dei rifiuti”.